Cinema

Bergamo Film Meeting: sezione Frontiera

Bergamo Film Meeting: sezione Frontiera

Frontiera è un percorso intrecciato di cinema, arti visive e narrazioni che si propone di interrogare le forme della rappresentazione della contemporaneità, là dove i mutamenti del presente, nel loro aspetto simbolico, economico, sociale e politico, lo impongono sempre più. La Frontiera alla quale si fa riferimento non è quella tangibile e immediatamente riconoscibile del confine (la cui violenza è tuttavia sempre più scandalosamente presente nella storia), ma quella indefinita e invisibile, che continua a frapporsi, a "fare problema", a creare fratture e discriminazioni affatto concrete (ma anche possibili occasioni di libertà ed emancipazione). L'argomento di quest'anno sarà la metropoli, vista come crisi dell'organizzazione razionale dello spazio della città e delle sue visibili dualità (centro/periferia, spazio pubblico/spazio privato, urbanizzazione/ruralità, lavoro/non lavoro). La proveremo a vedere, raccontare, sentire (perfino toccare) nei suoi aspetti territoriali e antropologici, spazio polverizzato, fisico e mentale, luogo di percorrenza, rete di individualità, dialettica di appartenenza e di rifiuto. La sezione prevede lungometraggi narrativi all'Auditorium di Piazza Libertà, installazioni �video alla Porta S. Agostino e all'Urban Center, progetti site-specific, discussioni, presentazioni di libri e proiezioni alla Porta S. Agostino. CINEMA- All'interno di Bergamo Film Meeting Frontiera costituirà una vera e propria sezione, a cura di Pietro Bianchi, Matteo Cavalleri e Angelo Signorelli. Verranno presentati presso l'Auditorium di Piazza Libertà tre lungometraggi in grado di affrontare il tema della rappresentazione delle frontiere metropolitane da angolature differenti, sfruttando linguaggi eterogenei, sguardi eccentrici, ma intessendo allo stesso tempo un denso gioco di richiami. Lettre la prison del franco-tunisino Marc Scialom (che presenterà personalmente il film a Bergamo) assume il registro documentario e lo distorce fino a farne stile personale: racconta Marsiglia, con una storia di immigrazione passata che è già luce gettata sul presente, in un continuo equilibrio sul confine tra realtà e finzione. La produzione del film iniziò quarant'anni fa, ma si interruppe per mancanza di fondi, e riesce a concludersi soltanto oggi. Harlan County di Barbara Kopple (Usa, 1976) invece entra a più pari in un tema che vedremo ampiamente presente in Frontiera: quello del lavoro e delle sue forme di rappresentazione identitaria. Vedremo lo sciopero nelle miniere della Duke Power Company di Harlan, Kentucky, anno 1973. Una troupe completamente femminile lotta con la telecamera, ottiene riconoscimento da parte degli operai e rigetta in faccia all'opinione pubblica una delle più radicali lotte operaie della storia degli Stati Uniti, mandando all'aria tutti gli stereotipi della pacifica retorica della frontiera americana. Vinse l'oscar nel 1977 come miglior documentario. Killer of Sheep del regista afro-americano Charles Burnett (Usa, 1977) è un altro capolavoro dimenticato, questa volta dalla stagione del cinema black indipendente dei Settanta, recentemente riportato alla luce da un restauro della UCLA. Ci mostra il ghetto nero di Watts a Los Angeles tramite gli occhi di Stan, un sognatore che vive distaccato e insensibile nei confronti del suo lavoro di operaio in un macello industriale. Uno stile filmico sottile ma dirompente, che unisce rivendicazione e dolcezza espressiva, Fanon, Malcom X ma anche la quotidianità e l'isolamento della classe operaia afroamericana. Tre film eterogenei, per occhio d'indagine. Tuttavia una comune attenzione li unisce: il presente, nelle sue derive reali e simboliche, lo si coglie solo se si abbandona il clamore dell'attualità e si cercano coordinate formali distaccate dall'urgenza della cronaca. Il calendario delle proiezioni sar� disponibile sul sito del Bergamo Film Meeting (www.bergamofilmmeeting.it) La sezione cinematografica di Frontiera proseguirà anche dopo la chiusura del Bergamo Film Meeting con alcune importanti proiezioni presso la Sala di Porta S. Agostino. Il documentario sulle occupazioni collettive di edifici abbandonati da parte degli homeless di San Paolo Dia de Festa (Francia/Brasile, 2005) dell'architetto Pablo Georgieff (membro del collettivo parigino COLOCO) e del regista Toni Venturi verr� proiettato in successione alla trilogia Cronache dell'urbanistica (realizzata in occasione della X Triennale di Milano, 1954) che Giancarlo De Carlo, Ludovico Quaroni e Carlo Doglio dedicarono al tema dell'abitare e alla ricostruzione post-bellica (18 marzo, ore 21). Il 3 aprile (ore 21) si chiuderà la programmazione cinematografica alla Porta di S. Agostino con la proiezione, in prima nazionale, della copia recentemente restaurata (a cura della Cin�math�que Francaise, della Cinemateca Portugesa e del Museo Nazionale del Cinema) di Milestones di Robert Kramer e John Douglas (Usa, 1975): uno dei film capolavoro del cinema indipendente americano degli anni 70. Con la guerra del Vietnam che sta per concludersi Kramer e Douglas viaggiano in lungo e in largo gli Stati Uniti componendo un ritratto corale di una generazione che deve reinventarsi una politicità dello spazio privato dopo aver reinventato quello pubblico. Sei linee narrative intrecciano più di 50 personaggi in un'esperienza visiva coinvolgente e di rara intensità emotiva. Un'ultima importante appendice sarà l'anteprima (Auditorium P.zza Libertà, 7 aprile ore 21) del film Guerra o pace. Una giovine Italia di Alberto Valtellina (Italia 2008, 59�). Il documentario, prodotto da Lab80 film per l'ASL di Bergamo, è una vivida narrazione delle relazioni che intessono il mondo dei servizi sociali là dove questo si confronta con la complessità del fenomeno migratorio. ARTI VISIVE - La sezione, a cura di Sara Fumagalli e Sara Mazzocchi, non è una rassegna collettiva che riunisce differenti ricerche artistiche in una comune cornice tematica, ma si propone di indagare linguaggi e registri differenti, di far emergere forme di rappresentazione che si confrontano con la dimensione urbana e la cui capacità espressiva scardina gli stereotipi così come le urgenze mediatiche dell'attualità. Dan Perjovschi, artista noto a livello internazionale per i suoi disegni realizzati direttamente sui muri, sulle vetrate, sui pavimenti di musei, gallerie ed edifici pubblici, ha creato un progetto site-specific per il festival: dopo una visita nella città di Bergamo, l'artista ha realizzato una serie di disegni sui temi della città, del lavoro, dell'immigrazione, dell'emarginazione, della globalizzazione, pubblicati in un giornale che sarà distribuito gratuitamente. Alla Porta S. Agostino l'artista e regista inglese Hannah Collins presenta, per la prima volta in Italia, una produzione filmica che dimostra il suo interesse per archeologie urbane, luoghi fatiscenti in cui le tracce del passato convivono con i segni del futuro. Nella video installazione Solitude and Company l'interno abbandonato della fabbrica La Tosse a Roubaix risuona, nell'arco di 24 ore, delle voci di alcuni abitanti della cittadina francese che raccontano i propri sogni. Nel nuovo Urban Center, presso la stazione autolinee di Bergamo, gli artisti Zhao Liang e Hassan Khan scelgono le città di Pechino e Il Cairo come punto di osservazione privilegiato per esplorare attraverso il video le relazioni tra individuo e metropoli, svelando paesaggi marginali ed evocando inediti Passaggi metropolitani. Il focus dedicato agli artisti emergenti presenta l'installazione urbana Rockets di Filippo Pirini, a cura di Viola Giacometti. Un'opera scultorea composta da 120 razzi, oggetti ibridi come armi giocattolo, realizzati su progetto dello stesso artista che solo per poche ore sarà disposta a difesa del Palazzo dell'Auditorium nella serata di apertura di Bergamo Film Meeting. Lo spazio urbano è infine il territorio d'azione delle Video Incursioni di Verbo e del live media di photowriting Plotterflux ideato dalla graffiti crew Bergamasterz (Verbo, Font, Hemo, Loathin e Alfa), a cura di Claudio Musso. Musica, spray e vjing si fondono all'insegna della multimedialità, lasciando un segno deciso del proprio passaggio al termine della performance. NARRAZIONI -Qui intese sia in chiave narrativa sia in chiave saggistica, le narrazioni costituiranno uno strumento prezioso per l'approfondimento formale e contenutistico (dalla filosofia alla letteratura, dalla sociologia all'urbanistica, dall'architettura alle arti visive, dalla geografia all'antropologia, dal teatro alla botanica), per lo svolgimento argomentato e vivido delle tracce e dei temi che attraverseranno tutte le opere proposte a Frontiera. Presentazioni di libri, discussioni con artisti e autori, tavole rotonde, reading e seminari andranno a formare il coro dialogico che permetterà una più ampia e stratificata fruizione di Frontiera. Teatro principale delle narrazioni sarà la Porta S. Agostino. Il programma, curato da Pietro Bianchi, Matteo Cavalleri, Fabio Dovigo, Alessandra Galizzi, Gabriele Rinaldi e Pietro Vertova, avrà diversi momenti e nuclei tematici. Il 19 marzo (ore 18-23) verr� proposta una riflessione su un fenomeno relativamente nuovo e ancora poco conosciuto in Italia: il mondo delle gang giovanili metropolitane. Vi sarà la presentazione di un'interessante e approfondita ricerca curata da alcuni sociologi dell'Università di Genova e poi confluita nel libro Hermanitos - Vita e Politica della strada tra i giovani latinos in Italia (ombre corte, 2007), la visione dei cortometraggi La Costituzione europea - cinque scene da un continente meticcio e del film documentario Made in America di Stacy Peralta sulla trentennale scia di sangue che i conflitti tra gang hanno causato nei quartieri popolari della città di Los Angeles: Agostino Petrillo del Politecnico di Milano dialogherà con gli autori Massimo Cannarella, Francesco Lagomarsino, Luca Queirolo Palmas ed Eugenia Teodorani. Il 20 marzo alle 21 Sandro Chignola e Chiara Brambilla rifletteranno con Veronica Redini (autrice di Frontiere del Made in Italy, ombre corte, 2007) sul tema delle frontiere analizzate a partire dalla produzione e dagli spostamenti delle merci. Il 28 marzo (ore 15-19) il focus di discussione sarà incentrato sulle forme del lavoro nella metropoli contemporanea, spunto per il dibattito sarà la proiezione di Giù le mani (Danilo Catti, Svzzera, 2008, 87�) è il racconto della lotta vincente degli operai delle Ferrovie Svizzere di Bellinzona contro un grande progetto di delocalizzazione produttiva, e di Oltre il ponte (Sabina Bologna, Italia, 2008, 39�) � la terziarizzazione del quartiere Tortona di Milano, da luogo-simbolo del lavoro operaio a metafora delle nuove forme inafferrabili del lavoro contemporaneo incentrato sui serivizi . Parteciperanno: Sergio Bologna (sociologo del lavoro, e collaboratore del progetto di Oltre il Ponte), Christian Marazzi (economista, e consulente del comitato di sciopero di Bellinzona), Sabina Bologna, Michele Di Bona e alcuni esponenti del Comitato di Sciopero di Bellinzona. Il 3 aprile (ore 9.30-18.30) si terrà il seminario internazionale in border studies, a cura di Chiara Brambilla e Carmelo Marabello dell'Università di Bergamo, Sguardi di frontiera: soglie urbane tra visibile e invisibile; molti ed importanti gli ospiti, tra questi: Francesco Casetti, Elena dell'Agnese, Eleonora Fiorani, Irit Rogoff e Henk van Houtum. L'intera giornata di sabato 4 aprile sarà invece dedicata all'esplorazione delle frontiere tra urbano e rurale, con riflessioni teoriche ed esperienziali. Dalle 9.30 alle 13 si terrà presso la Porta S. Agostino la tavola rotonda Le frontiere vegetali nella metropoli che vedrà la partecipazione di vari ospiti internazionali tra botanici, biologi, paesaggisti, architetti, giardinieri e scrittori (tra gli altri: Véronique Faucheur dell�atelier le balto di Berlino, Miguel e Pablo Georgieff del collettivo Coloco di Parigi, Michele Marziani e Michela Pasquali). Alle 14.30 (partenza dall'orto Botanico) la paesaggista Véronique Faucheur guiderà una passeggiata-racconto, mentre alle 16 (presso il Parco La Crotta di Colle Aperto) Lorenza Zambon presenterà lo spettacolo teatrale Variazioni sul giardino. Viaggio alla scoperta di un pezzo di Terra (musiche dal vivo di Gianpiero Malfatto). Chiuderà la giornata una video/lecture/projection sulle frontiere tra urbano/rurale con gli architetti/paesaggisti parigini Miguel e Pablo Georgieff (Porta S. Agostino, 18.30-19.30).